mercoledì 28 marzo 2012


DICA 33



Nel mondo delle relazioni interpersonali ci sono frasi e concetti che sono di moda.
Alcuni sono dei sempreverdi.
Come ad esempio: la temperatura e il tempo meteorologico.
O ancora: l'interessamento (quasi sempre fasullo) sulla salute e sulla vita in generale dell'interlocutore e dei suoi familiari (come va? tutto bene? e a casa?).
Altri concetti, invece, sono legati al contesto e al periodo storico.
Negli ultimi mesi, sempre più spesso, quando il discorso cade (ahimè) sul tema politico, la frase che ricorre sempre con maggiore frequenza è: se si dovesse votare domani, chi voteresti?
Ora io dico: se vado a trovare un malato terminale, evito di domandargli "come va?"
Ergo: essendo oggi in Italia la politica un malato terminale, non si dovrebbe evitare come la peste questa domanda?

Fletto i muscoli e… voi, se si dovesse votare domani, chi votereste?

giovedì 15 marzo 2012


DEFINITIVAMENTE TATTOO



Oggi vorrei parlare di tatuaggi.
Così per dire.
Ora, devo dire che io non ho mai nutrito un grande amore per questa forma di addobbo corporeo.
Si insomma… troppo, come dire? DEFINITIVO.
Non sono molto appassionato alle cose definitive, da quando ho imparato che le uniche cose definitive nella vita sono due: la morte e l'eternit.
Sì, la morte e l'eternit, perché, citando il buon Antonio Albanese: "L'Eternit non è un materiale, è un monito: nessuno distrugga ciò che l'uomo ha costruito."
Ora, tolte queste due cose, la terza che, a mio avviso, si avvicina ad essere definitiva nella vita di un uomo è il tatuaggio.
Certo, lo so, lo si può togliere a costo di numerosi, dolorosi e non sempre efficaci interventi al laser.
Insomma direi che si avvicina molto alla definizione di definitivo.
Tutto ciò premesso, ho deciso che mi farò comunque un tatuaggio.
Al compimento dell'ottantesimo anno di età vorrei tatuarmi, da qualche parte ben in evidenza: FIN QUI TUTTO BENE!

Fletto i muscoli e… accetto consigli per la location!